Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/400

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volte io vi parrò non solamente trascurato, ma dimentico affatto della vostra impresa. E questo primieramente perchè qui, eccet- tuato me solo, (vi dico la pura e netta verità, piuttosto con ver- gogna che con superbia) nessuno fa venir libri di nessunissima sorta da nessun luogo, di maniera ch’io non posso vedere se non quel tanto ch’io commetto appostatamente. Ma questo sarebbe un nulla rispetto alla seconda cagione, ed è che qualunque libro io commetta, poniamo caso, a Milano, mi conviene aspettarlo da ch’è spedito, senza una menoma esagerazione, quattro, sei, otto mesi, un anno e più; cosa che m’ha scorato a segno ch’io non commetto più niente. E basti dire (e ve lo dico sincerissi- mamente, senz’ombra nata d’adulazione) ch’io non ho deside- rato mai tanto di leggere nessun’altra opera quanto l’ultima vostra, e contuttociò non l’ho voluta commettere, giudicando che non servirebbe ad altro che a farmi morire di febbre lenta o di rabbia colla speranza sempre vana di riceverla da un giorno all’altro. E in questa maniera è accaduto quello ch’io vi diceva, cioè che non avendola commessa io, non l’ho nè letta nè vista, ed è ignoto a me quello che è noto a tutta l’italia. Ora se per giunta vorrete considerare quanto di rado ai tempi nostri venga fuori in italia un libro che si possa dir buono, e che voi ragione- volissimamente non volete che si parli dei cattivi, troverete che appena avrò mai per le mani un libro adattato al vostro gior- nale, e stimerete che il mio silenzio non sarà colpa mia ma di quello che mi tiene in questo luogo pieno e stivato di maledizioni. Fra tanto se vi piacerà, Conte mio carissimo, voi mi ame- rete ed io v’amerò caldissimamente, e tutto quello che si potrà fare per questa povera patria, lo faremo di cuore, voi certamente con frutto, ed io non senza qualche speranza, se lo farò col con- siglio e l’aiuto vostro. Poco fa m’è arrivato un libricciuolo, del quale si potrebbe dare ch’io scrivessi qualche cosa, e quando fosse da tanto, ve lo mandassi.1 Vi prego che salutiate a mio nome il Borghesi ringraziandolo delle cose molto gentili che mi

scrive. E tenetemi per vostro ferventissimo e invariabile amico.
Giacomo Leopardi