Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/440

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236. Di Pietro Brighenti.
Bologna 12. Luglio 1819.

Sig. Co. Padrone Veneratiss.0 Dopo la di Lei compitiss.™ Sua del 21. maggio, io non ho più rice- vuto alcuna sua Lettera, e sono sempre in desiderio di sentire se ha ricevuto il Dino, e per la posta le prose di Giordani. - La prevengo che io ebbi N. 50. copie delle di Lei sublimi Canzoni, e che mi occorre si degni di dirmene il prezzo, onde io possa farne seguire la vendita secondo è di sua intenzione. Il nostro buon giordani mi dice di riverirla, e di significarle quanto segue: «Ditegli che oggi (2. Luglio) ricevo la sua 21. giugno, e gli rispondo subito due righe. Ma la sua 4. giugno andò perduta... Dite- gli che per l’avvenire mi scriva a Milano». Io mi offro, S.r Conte, a suoi veneratissimi comandi, e pieno di ammirazione mi professo suo devmo obblmo Servitore. Avv.10 Pietro Brighenti

237. A Pietro Giordani.
Recanati 26 Luglio 1819

Dalla tua del secondo di questo, e da una del nostro Brighenti vedo che colla mia de’ 4 di Giugno si smarrì la notizia ch’io ti dava di avere avuto lettera dal Montani, e trovatala molto leggiadra e piena d’amor patrio. Risposi, ma non ho avuto mai replica, e sono due mesi e più. Colpa o delle poste, o come sospetto, di una censura domestica istituita novellamente p[er] le lettere che vanno; e questo perchè cum horrore et tremore si sono accorti ch’io èXeudepa cppovcò rcept xcóv xoivwv.1 - Mi conforti ch’io non lasci gli studi. Ma sono quattro mesi che m’hanno lasciato essi p[er] debolezza d’occhi, e la mia vita è spaventevole. NelPetà che le complessioni ordinariamente si ras-