Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/466

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che non sarebbe riuscita nell’intento. Dunque di ciò non se ne parli più, ne ve ne avrei io parlato giammai se non me ne avesse portato il dovere a rispondervene. Che poi avrò io a rispondere da uomo onesto ed amico al resto della lettera vostra? Non vi sarà, spero, caduto in mente di scrivermi colla idea che io ne avessi a far poi communicazione al Conte Monaldo. Caro Contino, sono io e sò quanto voglia dire esser Padre: guardimi il Cielo di portare un pugnale in petto al vostro: ed un pugnai sarebbe al suo cuore quanto voi mi scrivete: egli ama i suoi figli; li ama all’ec- cesso, e voi giustamente forse più di ogni altro: ciò è noto a tutti quanti lo conoscono: è noto a voi, e dovete esserne per ogni titolo persuaso. Perchè dunque interpretare in istrana e contraria maniera, se egli desi- deroso per suo carattere di compiacervi in ogni vostro equo desiderio, per ora sospendesse il suo consenso di allontanarvi da lui? Io ne ignoro i motivi; ma potrebbon esser tanti e tali da trovare ragione particolar- mente presso un figlio che lo conosce e che infinitamente riamato lo ama come dite voi stesso. Non potrebbe esserne uno la vostra ancor troppo tenera età esposta così ai rischi ed eventuali e morali di un viag- gio senza compagnia e senza guida? la vostra salute che le vostre straor- dinarie applicazioni hanno reso poco felice e che voi credete anche forse più rovinata di quel che lo sia? e senza entrar (che io non so e non debbo) nell’economico di vostra famiglia, la spesa per cui sono necessarii e il tempo e l’accozzar de’ mezzi per equipaggiarvi alla decenza e al bisogno? Laddove ed a proposito di quest’ultimo oggetto, come partivate voi, se non se foste stato almen per ora trattenuto? con quai denari? con qual corredo? a quali estremi vi sareste in breve ridotto? quali provereste le conseguenze di una precipitosa irrefles- siva e non maturata risoluzione? E donate alla franchezza che mi sono imposta fin da principio, e non vi offenda, se io dico e non trovo nè maturità nè riflessione nella risoluzione vostra. Lascio e non ardisco di analizzare nè le massime nè i principii che vi han mosso a formarla. Conosco voi: voi siete dotto anche superiormente all’età, ed egualmente siete con tutta la diligenza educato per discutere, distinguere, e sapere quel che vi conviene. Ottime quindi saranno anzi sicuramente per tali io tengo le vostre intenzioni. Voi conoscete il mondo; ma lo conoscete soltanto sui libri: ma di quanto è diversa da quella che ne danno i libri la cognizione del mondo in prattica! e quanto perciò è compatibile e giusta la trepi- dazione di un Padre! Voi però dovrete dopo le tante acquistate cogni-