Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/506

Da Wikisource.

della nullità delle cose, sia sempre e solamente giusto e vero. E se bene regolando tutta quanta la nostra vita secondo il sen timento di questa nullità, finirebbe il mondo e giustamente- saremmo chiamati pazzi, in ogni modo è formalmente certo chi- questa sarebbe una pazzia ragionevole p[er] ogni verso, anzi che a petto suo tutte le saviezze sarebbero pazzie, giacché tutto a questo mondo si fa p[er] la semplice e continua dimenticanza di quella verità universale, che tutto è nulla. Queste considera zioni io vorrei che facessero arrossire quei poveri filosofastri che si consolano dello smisurato accrescimento della ragione, e pensano che la felicità umana sia riposta nella cognizione del vero, quando non c’è altro vero che il nulla, e questo pensiero, ed averlo continuamente nell’animo, come la ragion vorrebbe, ci dee condurre necessariamente e dirittamente a quella dispo sizione che ho detto, la quale sarebbe pazzia secondo natura, e saviezza assoluta e perfetta secondo la ragione. I miei nervi stanno all’ordinario. Ti abbraccio e ti bacio, e pre- go buon fine alle tue fatiche p[er] mettere alquanto più vita in cotesta tua patria. Addio. Paolina e Carlo ti amano e ti salutano.

288. A Pietro Brigi-ienti.
Recanati 13 Marzo 1820.

Stmo Sig. Avv. Prone ed Amico Alle sue compitissime e graziosiss. dei 121 e 19 Feb. p.p risposi per mezzo della consegna a quest’ufficio postale. Sono parecchi ordinari, e non vedendo alcun riscontro, stimo che non ostante la consegna, le mie lettere sieno andate smarrite. Non voglio tardar più a replicare per mezzo della consegna alla posta di Loreto, chiedendo scusa di questo ritardo avvenuto senza mia colpa. Riprenderò tutti i capi delle sopraddette mie. Alla sua dei 12, ringraziandola cordialmente della somma e affettuosiss. premura che V.S. si compiaceva di dimostrarmi, risposi e rispondo d’essere intieram. soddisfatto sì dei caratteri