della nullità delle cose, sia sempre e solamente giusto e vero.
E se bene regolando tutta quanta la nostra vita secondo il sen
timento di questa nullità, finirebbe il mondo e giustamente-
saremmo chiamati pazzi, in ogni modo è formalmente certo chi-
questa sarebbe una pazzia ragionevole p[er] ogni verso, anzi
che a petto suo tutte le saviezze sarebbero pazzie, giacché tutto
a questo mondo si fa p[er] la semplice e continua dimenticanza
di quella verità universale, che tutto è nulla. Queste considera
zioni io vorrei che facessero arrossire quei poveri filosofastri
che si consolano dello smisurato accrescimento della ragione,
e pensano che la felicità umana sia riposta nella cognizione del
vero, quando non c’è altro vero che il nulla, e questo pensiero,
ed averlo continuamente nell’animo, come la ragion vorrebbe,
ci dee condurre necessariamente e dirittamente a quella dispo
sizione che ho detto, la quale sarebbe pazzia secondo natura,
e saviezza assoluta e perfetta secondo la ragione.
I miei nervi stanno all’ordinario. Ti abbraccio e ti bacio, e pre-
go buon fine alle tue fatiche p[er] mettere alquanto più vita in
cotesta tua patria. Addio. Paolina e Carlo ti amano e ti salutano.
288. |
A Pietro Brigi-ienti. |
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Stmo Sig. Avv. Prone ed Amico
Alle sue compitissime e graziosiss. dei 121 e 19 Feb. p.p
risposi per mezzo della consegna a quest’ufficio postale. Sono
parecchi ordinari, e non vedendo alcun riscontro, stimo che non
ostante la consegna, le mie lettere sieno andate smarrite. Non
voglio tardar più a replicare per mezzo della consegna alla posta
di Loreto, chiedendo scusa di questo ritardo avvenuto senza
mia colpa. Riprenderò tutti i capi delle sopraddette mie.
Alla sua dei 12, ringraziandola cordialmente della somma e
affettuosiss. premura che V.S. si compiaceva di dimostrarmi,
risposi e rispondo d’essere intieram. soddisfatto sì dei caratteri