Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/513

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ni pone in vendita un Libretto estremamente piccolo, viene conside- rilo come una semplice operetta volante, e non si trova da esitarlo. I .<• correzioni da Lei fatte alle Canzoni stampate, saranno osservate re- ligiosamente. E stato adesso da me Io Stampatore. Ilo veduto che non si sarebbe più concluso l’affare di addossargliene la edizione, perchè egli avrebbe voluto il diritto di poter fare una dedica, che non è compatibile con Ir due prose da Lei poste in dette poesie: oltre che è forse contraria nuche alle di Lei massime. Volendo adunque definire il tutto stabil- mente, La prevengo che la edizione di copie 250. comprese 16. in carta loprafina, e le altre in carta velina, nel modo, e forma già descrittale, importerà Scudi ventisei. Lo stampatore non crede di caricarsi delle cento copie, ma io Le troverò qui alcun altro che le pigli al prezzo di un paolo Puna, quando saranno stampate. A Milano, Firenze, Roma, 0 Venezia troveremo da collocarne altre 100. Ciò farà il totale di S. 20. Le altre 50. fra cui sedici in carta velina saranno a sua disposi- zione. Direi che il prezzo dovesse annunziarsi in baj. 20. per esem- plare, da cui levato il quarto in profitto dei Libraj, e qualche altra age- volezza, che bisogna fare per facilitare il negozio, si viene appunto ,ii dodici bajocchi. Ma io, o Signore, debbo aprirle, sibbene con ros- Isore, l’animo mio, e confessarle, con l’amicizia di cui mi onora, la mia M istissima situazione. Vedo dalle sue canzoni il suo cuore, e certo Ella non è in caso di meravigliarsi delle sventure che tormentano la misera 1 uzza umana in questo mondo. Lio fatto quanto ho potuto, ma non mi è riuscito di aver disponibile la somma, che occorre a questa edi- zione. Se Ella potesse mandare una ventina di scudi, io sarò a render- gliene il debito conto; e Le chiedo scusa di questo sfogo, al quale avrei preferito in altri tempi, ogni dispiacere, anzi che farlo: ma non avvi «ventura, che non mi voglia angustiare. Ella non doveva rimettermi Passociaz.' dell’Abbreviatore, ricor- dandosi che ho seco Lei un debito. E questo di S. 4. per Canzoni ven- dute, delle quali ne posseggo ancora 14. copie, che ora rimarranno inu- tili, Le darò adunque conto dei detti quattro Scudi nella edizione presente, e ne minoreranno il riferito importare di S. 26. - Non privi, La supplico, PAbbreviatore di qualche suo piccolo lavoro, anche Una Lettera, tutto fa, quando è Lavoro di pari suoi. Con sensi di vera ammirazione, e di candida amicizia, rispettosa- mente mi professo

suo umilmo devmo Servit. e Amico.
Pietro Brighenti