Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/534

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alla Canzone le seguenti correzioncelle. Nella quinta strofe vorrei che si scrivesse E le tue dolci corde Tremolavano ancora Dal tocco di tua destra2 E poco sotto E pur men grava e morde5 Nell’ottava strofe Che in età della nostra assai men trista'1 E nella decima Se ’l grande e ’l raro Ha nome di follia.5 V.S. mi scusi di tanti fastidi, de’ quali io non so rendere nessun compenso. Ma ella mi ami, ch’io la amo, e di cuore, ed essendo così sfortunato, sarei anche folle se volessi perdere per mia colpa quelle pochissime vere amicizie che la fortuna mi offre in qualche momento di sua distrazione, in cui forse lascia di pensare a me, per attendere a fare infelice qualche persona di straordinaria virtù.

Il suo vero e immutabile amico
Giacomo Leopardi
305. Di Pietro Brighenti.
Bologna 1. Giugno 1820.

Veneratiss. Sig.r Co. Dimattina spero di partire per la romagna, dove mi tratterrò 5. o 6. giorni. Credo che in questa occasione conoscerò di persona Lord Byron a Ravenna. Io intanto le accuso ricevuta della sua ultima corte- sissima, di cui le rendo grazie senza fine, e (se mi fosse permesso) aggiu- gnerei, affettuosamente, e abbracciandola con tutta L’amicizia. Anche