Scrivo in fretta e sempre infermiccio, e di male umore. Lo spettacolo
delle umane miserie, e per quelle che provo io, e per quelle che provano
gli altri mi tiene in un continuo senso di tanta amarezza, che forse è
cagione della mia mala salute. Basta: tirerò innanzi fino che si potrà.
Desidero che la ediz.e della Canzone La soddisfi. Attenderò che
mi dica come regolarmi per la loro distribuzione, prevenendola, che cia-
scuna avrà la sua Cartina colorata.
Sono intanto coi maggiori sentimenti dell’animo
il suo d.mo Servo, e amico Pietro Brighenti |
Sig. Avv. Prone ed Amico Stmo
Non risposi subito alla sua 17. p.p. perchè aspettava da un
ordinario all’altro una copia della nota stampa ch’Ella avea la
bontà di promettermi fra poco. Ora non vedendola, e ricordan-
domi che V. S. nella sopraddetta lettera mi avvisava di un suo
incommodo di salute, vivo in molta angustia, temendo che questo
possa essere accresciuto, e sia forse la cagione che m’impedisce
di rivedere i suoi caratteri. La prego in tutti i modi a darmi
o farmi dar notizie di Lei, perchè il mancarne in questo dubbio
presente, mi riesce di molta pena. Sono anche molto affannato
per l’ultima lettera del povero Giordani, dalla quale rilevai uno
straordinario scoraggimento. Non ostante che tutti i buoni si
trovino in questa condizione, tuttavia mi rattrista infinitamente
il saperlo de’ miei cari amici. Se Ella avesse occasione di scri-
vergli, mi farebbe somma grazia informandolo che io gli risposi
ai 30 del passato, con quell’affetto, di cui sa ch’io sono capace.
V. S. mi ami, e potendo, come spero, mi scriva, e m’abbia sem-
pre per suo
Drho Servo ed Amico Giacomo Leopardi |