Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/574

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con me, provedere così a vri interessi e mettervi in istato da saper decidere da voi med. con mente tranquilla a ciò che vi deve e può competere? Assicuratevi del mio amore e spendetemi come volete e per quello che io sono, cioè la vra amorosa Zia Melchiorri. La Figlia il Cavre vi salutano.

339. A Leonardo Trissino.
Recanati 13 Ottobre 1820.

Stmo Sig. Conte Risposi a’ 18 del passato alla graziosissima sua degli 8. Ora il March. Ricci mi favorisce dell’altra dei 6. Non voglio trala- sciare di ringraziarla caldamente anche di questa, e torno a ral- legrarmi di tutto cuore seco lei della sua prospera salute. Ma quello che V. S. soggiunge in questo proposito, è pur troppo vero in tutti noi. Della salute mia della quale si compiace di doman- darmi, considerando la sua gentilezza, ripeterò quello ch’io diceva nella sopraddetta mia, caso che questa fosse smarrita, come dubito. Ed era che la mia salute prosegue il suo cattivo anda- mento secondo il solito, eccetto che la mia povera testa ha ripreso tanto di forza da poter essere applicata di tratto in tratto a qual- che cosa, laddove finora un anno e più non ha potuto compor- tare la menoma occupazione o attenzione a checchessia. La beni- gnità che V.S. non si sdegna di mostrarmi scrivendo, mi fa coraggio ch’io la preghi ad amarmi, e aver memoria di questo buon servitore che le promette fedelissimo e pienissimo e per- petuo contraccambio. E se V. S. di tanto in tanto mi vorrà gra- ziare di qualche sua lettera, serviranno a consolarmi e darmi occasione di ripetermi suo

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Giacomo Leopardi