Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/650

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i forestieri i quali vengono in Bologna, perchè io mi sono interamente isolato dall’umano consorzio, e molto più poi dal bel mondo, e dalle società brillanti, ove capitano i Signori vogliosi di stare allegri. Sono vecchio, sfortunato, e ciò basterebbe a tenermi lontano dal rumore, ma vi si aggiugne una mia inclinazione avuta anche da fanciullo, di vo- ler vivere il più isolato, che si può, e però non pongo piede ove io non sia ricercato per alcun servigio, o non abbia io duopo di chiederlo. In questo modo vivo indipendente e sciolto da’ brighe, e fuor del pericolo di farmi schernire dagl’impertinenti e da’ morbinosi. - Non mancai di fare le vostre parti col Conte Trissino, ma egli non mi ha più scritto. Voi mi dite che per qualche momento avrete occasione di essermi più vicino! Oh! fosse vero, e ci potessimo una volta conoscere e abbrac- ciare. Ho vivissimo desiderio di questo incontro, e certo per mia parte farò ogni possibile per raggiungervi. Ricordatevi dunque di avvertirmi del dove e del quando potrei vedervi. Io non ho ancora fatto la mia gita a Milano. Prima non la feci per- chè Giordani è stato assente più mesi: ora non la fo, perchè a questa pessima stagione è per me fastidiosissimo il girare, e facilmente mi gua- dagno delle ostinate costipazioni. Pure se potrò vincere i tanti osta- coli, conto di volare dall’amico, che mi attende, e col quale ho gran biso- gno di abboccarmi, e di sfogarmi. Intanto sto qui chiuso da più giorni tormentato appunto da una costipazione, che mi dà noja infinita, e che ne’ miei affari e fastidi domestici mi reca moltissimo imbarazzo. Addio, caro carissimo Amico del mio Cuore. Ricordatevi spesso del vro obblmo Serv. ed Amico per la vita Brighenti

419. A Pietro Giordani.
Recanati 26. Ottobre 1821.

Poteva io desiderar cosa più cara di una tua lettera, e questa con buone informazioni della tua salute? Nessuna, cred’io, fuor- ché di sentire che tu fossi più robusto di Atlante, e più felice non so di chi. Su via, facciamo cuore. Dovendo immaginar qual- che cosa di mia grande allegrezza, non credo che mi sarei figu- rato maggior conforto di questo che tu mi rechi. M’hai proprio