Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/826

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nulla, cercando un impiego, intorno al quale, ottenuto che fosse, e conosciutene le condizioni e circostanze, si avrebbe sempre luogo a deliberare se fosse da accettarsi, o da ricusarsi o rinun- ziarsi. Mi farei difficilmente credere se dicessi che il soggiorno di Recanati per se medesimo mi sia più grato che il soggiorno di Roma. Ma come quello indubitatamente mi è più caro per la presenza di Lei e della mia famiglia, così anche per tutti gli altri riguardi, Ella si deve persuadere che se io non considero il mio ritorno con gioia, neppur lo considero colla minima pena. Io sono naturalmente inclinato alla vita solitaria. Contuttociò non posso negare ch’io non desideri una vita distratta, avendo veduto per esperienza che nella solitudine io rodo e divoro me stesso. Ma fuor di ciò, qualunque soggiorno m’è indifferentissimo, e quello della mia famiglia, che non mi può essere indifferente, mi sarà sempre carissimo. La nostra partenza è fissata per li 28 del corrente. Essendo forse questa l’ultima lettera della quale potrò avere risposta qui in Roma, la prego a volermi sollecita- mente dichiarare il suo parere e il suo giudizio circa le mancie che si dovranno lasciare alla famiglia de’ miei ospiti. Questa è composta presentemente di due servitori di sala, che non mi hanno fatto altro se non servirmi in tavola e alzarmi qualche volta le portiere qui in casa; e due ufficiali di cucina e credenza insieme, che le mattine ch’io sono stato in camera, mi hanno mandato, per ordine de’ padroni, il caffè. Due altri sono usciti di servizio un mese fa: l’uno era uffiziale di credenza, e questo mi aveva mandato il caffè nello stesso modo; l’altro, servitor di sala, e mi aveva salutato spesso quando io passava, e non altro. Tutti due hanno promesso o minacciato al Zio Momo e a me, di tornarci a riverire alla nostra partenza, e tutl’altro si può spe- rare, fuor che non mantengano la parola. Sono dunque in tutto, sei individui da riconoscersi. Le donne non hanno avuto mai niente a far con me, per nessun titolo. Quanto al Cameriere del Zio Momo, il quale mi ha discretamente servito per tutto questo tempo, potremo, s’Ella crede, discorrerne a Recanati, giacché il medesimo tornerà con noi. La prevengo che a conti fatti, mi resterà una quindicina di scudi in mano, prima di met-