J’ai Thonneur de vous informer officicllement et très-expressément
que je n’entends vous appliquer en aucune fa<;on l’indulgence que vous
réclamez dans votre P.S. C’est crier famine sur un tas de blé; avant
de mériter cette faveur vous commencerez par oublier quelques vir-
gules, apostrophes, accens, ou par couler quelques belles phrases à
rebours du genie de la langue étrangère dans laquelle vous vous expri-
mez si gentiment.
En attendant, soyez sur que je vous aime, et beaucoup, agréez mes
voeux pour votre bonheur.
Votre tout devoué ami.
A. Jacopssen, rue neuve à Bruges Belgique
567. |
Di Giuseppe Melchiorri. |
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Caro Giacomo.
È gran tempo che non ricevo più vostre lettere, nè so indovinarne
il perchè. Riceverete questa mia unitamente agli stamponi dell’Euse-
bio, che il buon vecchio compositore di de Romanis si prende l’inca-
rico di mandarvi. Io gli ho corretti come vedete, e quindi voi non avete
a far altro, che vedere se v’è rimasta cosa da emendarsi. Vedi di respin-
gerli costì1 al più presto. Ho dato a Capaccini un’altra memoria in
schiarimento del proposto cambio, poiché egli non ricordava più cosa
alcuna. Avendolo veduto, e parlatovi mi promise che si saria fatto tutto.
Vedremo. Marini ti saluta, e giorni sono parlando della proposta fat-
tagli da me di Paolina, mi disse, che avrebbe bramato di sapere lo stato
della dote, senza però che io ne facessi una formale richiesta. Vedi
però di contentarmi comunque. Egli non ha risoluto alcuna cosa, ma
lo vedo imbrogliato fra’ la gran quantità delli partiti. Finalmente da
Parigi ossia dal chiacchierone Fiorentino, ho avuto la notizia del Codice
di Varrone, che esiste alla Laurenziana, ed è del secolo XI., ed il di
cui confronto (mi dice il Canco Bencini Sotto-Bibliotecario della Lau-
renziana) esiste in Roma nella Libreria del Collegio Romano, fatto dal
Lagomarsini. Ciò sarebbe una buona cosa. Basta la verificherò. Tutto