Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/861

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Bencini Sotto-Bibliotecario della Laurenziana dalla quale conosco che Mai prese equivoco supponendo che il Codice padre di Varrone fosse venuto a Firenze da S. Marco di Venezia, mentre è venuto alla Lau- renziana da S. Marco di Firenze. E stato questo codice consultato da Pier Vittore, e m’indica che l’intero confronto di questo codice esiste in Roma nella Biblioteca del Collegio Romano fatto da Lagomarsini.2 Presto avrò campo di avere in mano questo Ms., e me ne approfitterò senz’altro. Allora farò ancora indagine delle pergamene che ti accennò Niebuhr. Del med.° non sò che ne sia. Da Napoli mandò a Mai alcune varianti di Frontone, che egli ha posto a piè dell’opera per 2." appen- dice dopo il frammento di Libanio. Ma poi non ne sò altro. Sapendo qualche cosa ti farò consapevole di tutto. Quando avrai il Giordani mi farai piacere a mandarmelo, poiché gli Elogi gli ho regalati a Marini al quale piacevano moltissimo. L’articolo sopra Leoni ancora dorme, e nella mia delli 24. ti dissi il perchè. Studii pochi assai. II caldo, e l’amore mi hanno fatto trascurare le lettere. Ma presto voglio rimettermi sotto. Lessi ieri l’altro in Acca- demia la dissertazione sul Bassorilievo delle Paci. Sembra che piacesse, io però mi fido poco. Ieri pubblicai la dissertazione del Superista, e subito che avrò occasione, te la manderò. Salutami tutti, seguita a volermi bene, e pensa che mai mi scorderò di te caro il mio Giacomo. Vorrei vederti più fortunato. Basta lascia fare, al cambiamento di cose forse chi sà, che non si possa fare di più. Addio Giacomino mio scri- vimi, e ricordati che ti voglio bene. Addio.

576. A Giuseppe Melchiorri.
Recanati 1 Agosto 1823

Caro Peppino. La disgrazia della Chiesa di San Paolo è vera- mente, come voi dite, europea. Anche in provincia se ne sente un rammarico grandissimo, e pur troppo, qualunque cosa si voglia fare, il male è irrimediabile e non ha compenso. Mi ha fatto un poco meraviglia che Marini, dopo avervi pro- messo di non entrare in altro trattato che con noi, abbia, senza dirvi niente e senz’aver avuto alcun torto per parte nostra, con-