Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/864

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mesi. E la presenza degli uomini, de’ quali non so più che fare, è, come tu sai, molto più fastidiosa nelle città piccole, e massi- mamente nella patria, che nelle capitali, dove altri può vivere anche nel mezzo delle piazze come in un deserto. Per questa cagione ho desiderato molto che avessero effetto le pratiche del buon Ministro di Prussia, il quale mi raccomandò al segretario di Stato con tanta efficacia con quanta avrebbe potuto un suo fratello. E il Cardinale l’ultima volta che lo vide (perchè il Mini- stro partì da Roma, come saprai) gli promise espressamente e spontaneamente ch’io sarei stato provvisto, la qual promessa è quanto s’è ottenuto fin qui. Intanto il Papa muore, e col Papa va il segretario di Stato, e col Segretario di Stato la sua pro- messa. Il Cardinale mi fece proporre dal Ministro di prender la roba di Corte, mostrandomi che questa non mi costringeva a farmi prete; ma io desiderava alcun provvedimento per poter esser libero e seguitare le mie inclinazioni, non lasciare le incli- nazioni e la libertà per esser provveduto. S’io divenissi mai padrone di me stesso, sai tu per qual cagione principalmente ne sarei lieto? Perchè potrei venirti a vedere e star teco per alcun tempo. Credimi ch’io desidero questa cosa tanto quanto mai desiderassi cosa alcuna, massimamente ora; e di giorno in giorno cresce questo desiderio. Non ispererei di rallegrarti nè di consolarti, nè pure di trattenerti piacevolmente, ancorch’io lo desideri tu sai quanto. Ma come si voglia, starei teco; e il mio pensiero si ferma in questo e ci si compiace, e non guarda più in là. Domandi de’ miei studi, i quali ora non hanno alcun fine determinato: ed anche ti confesso che l’aver mirato da vicino la falsità, l’inettitudine, la stoltezza dei giudizi letterarii, e l’uni- versalissima incapacità di conoscere quello che è veramente buono ed ottimo e studiato, e distinguerlo dal cattivo, dal medio- cre, da quello che niente costa, mi fa tener quasi per inutile quella sudatissima e minutissima perfezione nello scrivere alla quale io soleva riguardare, senza la quale non mi curo di comporre, e la quale veggo apertissimamente che da niuno, fuorché da due o tre persone in tutto, sarebbe mai sentita nè goduta. Io aveva