Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/866

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578. Di Karl Bunsen.
[Roma li 12 Agosto 1823]

Illmo Signor Conte, Mi affretto d’inviarle un esemplare del Merobaude, frutto delle dotte ricerche del Sig. Niebuhr a San Gallo,1 destinato per Lei dall’autore come rileverà dall’indirizzo che si trova scritto sul medesimo esemplare. Il Sig. Niebuhr neH’istesso mentre che m’incarica di salutarla distin- tamente da sua parte mi domanda le sue nuove. Io spero, appoggiato sulli più solenni promessi rinuovatimi ultimamente 10 giorni sono, da persona che non mi ha mancato mai di parola, che queste nuove saranno quelle che il Sig. Niebuhr ha diritto di aspettare, e che saranno con- formi alle brame di Vra Sigla IlJma. Benche [sic] in quella occasione mi fù parlato di un impiego nel Censo a Recanati che Ella avesse desi- derato, io ho creduto di dovermi tenere a ciò che seppi per parte del Sig. Ministro il quale considerò sempre Roma come il luogo più adat- tato per proseguire i Suoi lavori letterari e filologici: se questo nel momento non si potesse realizzare, resta sempre l’altro. Passo colla più distinta stima e la più sincera considerazione di ras- segnarmi

Suo devmo obblmo servi
Bunsen

Roma li 12 Agosto 1823

579. Di Giuseppe Melchiorri.
Roma 13. Agosto 1823.

Caro il mio Giacomo. Non saprei cosa dirvi dei vri stamponi, giacché quel vecchio imbe- cille non mi ha saputo dir altro che li ha consegnati ad un vetturale di Treia, che portava con se un pittore di Recanati, il quale era incari- cato di consegnarli. Or ora perdo la flemma con questo vecchio pazzo, poiché non si può mai capire niente del suo discorso, e fummo vera- mente sciocchi, tanto io, che Pippo a fidarsi di lui. Pippo però mi dice