moltissime. Contuttociò, siccome pur sono in bastante numero,
vi prego a compiere il favore che mi avete fatto, riscontrando
colla vostra esattezza queste mie correzioni colle nuove prove,
quando saranno fatti i trasporti. Ve ne prego, e ve ne sarò som-
mamente tenuto. Intanto vorrei che mi diceste se costì cono-
scete nessuno il quale scriva d’uffizio e a cui si possa scriver d’uf-
fizio. Perchè se conosceste qualche amico di questa qualità (come
forse sarà Cardinali), mio padre spedirebbe a lui questi stam-
poni per la posta, col bollo di Gonfaloniere di Recanati; e così
si farebbe presto e senza spesa.
Vi domanderei le nuove vostre e dei vostri studi, e qualche
notizia letteraria. Ma son certo che adesso non pensate ad altro
che ai funerali del Papa morto,2 al Conclave, al nuovo Papa ec.
ec. ec.: insomma non avete neppure un momento di pensare
a me. E per questo non voglio dilungarmi di più, ed abbrac-
ciandovi di cuore, vi ripeto che sarò sempre e poi sempre vostro,
e vi saluto. Addio, addio.
[Recanati, Di Casa 4 ybre 1823] |
Sig. Conte Veneratissimo.
La memoria dolcissima del Conte Giulio Perticari, tolto dalla morte
alle Lettere, agli Amici «Nel mezzo del cammin di nostra vita» non
può essere in Lei spenta; che amatore pur Ella delle Lettere, e delle
scienze, e a lui legato con vincoli di affinità, non poteva non esserle
carissimo. Non dubito quindi che sia per essere di suo gradimento d’in-
tendere l’elogio dell'Illustre trapassato, scritto dalla maestra mano di
Paolo Costa, che non ommise in esso alcuni tratti di grave erudizione,
co’ quali è l’elogio vagamente abbellito.1 Io ne Le rimetto l’esemplare
cortesemente donatomi dall’Autore, onde ne ammiri la eloquenza, e
le grazie, e meco compianga la perdita di un uomo grande, e di un
amico carissimo.
Sono con perfettissima stima di Lei Sig.r Conte Venerat.0
Dev.° Obblmò Servfe
Luca Cavfe Mazzanti
Di Casa 4 ybre 1823