Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/878

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588. A Pietro Brighenti.
Recanati 31 ott. 1823.

Caro amico. Fatta e suggellata l’acclusa,' mio padre che ora è qui Gonfaloniere, mi dà la polizzina che parimente vi accludo, e mi dice che vi preghi di volergli proccurare quello che ivi si espone. Io dubito che voi siate al caso di prendere questo inca- rico. Ma, posto di nc, mi fareste ben piacere indicandomi a chi tornasse meglio diriggersi in cotesta città per lo stesso effetto. Addio, addio.

589. Di Pietro Giordani.
Firenze. 5. Novembre [1823]

Dopo lungo silenzio è ben tempo che io ti scriva, mio adorato Gia- comino. Ti risposi da Piacenza in Agosto1 prima di partire per que- sto giro di Liguria e di Toscana; del quale tornato alla mia solitudine in decembre ti parlerò più lungamente. Frattanto ti accenno che le amenità de’ luoghi, e le molte cortesie di brave persone, m’han dato qualche sollievo e della malattia, e delle tristezze. Ma tu, Giacomino adorato, come stai? che fai? Come stanno Paolina, e Carlino? Abbrac- ciali per me carissimamente; e pregali a non mi dimenticare del tutto. L’oggetto mio principale di scriverti da questa beata Firenze (dalla quale non saprei mai risolvermi di partire) è per parlarti di uno de’ più bravi e cari uomini che io abbia conosciuti, stabilito da cinque anni in questa città, alla quale ha già fatto un gran bene, e più ancora ne farà; e non solo a Firenze, ma veramente all’Italia: che non avrebbe un buon Giornale, se il signor Giampietro Vieusseux non le avesse data l’Antologia. Io voglio dunque che tu, sulla mia parola, dii la tua amicizia a questo Signore; che io (e sai che non son facile a conten- tare) metto tra i migliori e più preziosi e rari. Egli metterà qui due righe per te;2 e tu gli risponderai. Egli sa che è un tesoro la tua per- sona e la tua amicizia; ma tu devi credere altrettanto di lui. Egli potrà (e vorrà) procurare molte agevolezze di mezzi a’ tuoi studi: e io vorrei