Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/909

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e quindi il prezzo dee corrispondere precisamente al maggiore o minor numero delle copie. Dunque se 170 copie portano 12 scudi, com’è possibile che 100 copie ne portino dieci? Da 170 levando 70, si levano due buoni quinti del numero: e per con- seguenza dovrebbero scemare due quinti del prezzo, cioè da dodici scudi scendere a sette e mezzo. Questo sia detto per mostrare che ho studiato l’aritmetica. Del resto, se non si potrà ridurre altrimenti il prezzo, come si dovrebbe, io pagherò i 10 scudi subito ch’io potrò. Quanto all’uso delle copie, desidererei che ne faceste da mia parte avere quattro all’ab. Cancellieri, salutandolo a nome mio. Di un’altra dozzina potete disporre voi, se vi aggrada, e come vi aggrada, donandone a chi giudichiate che se ne intenda, o che possa gradirle, e facendolo a nome mio o a nome vostro, secondo le occasioni, e come vi piacerà. Una di questa già s’in- tende che dovrete offerirne da mia parte con distinti compli- menti al cav. Marini. Le altre copie residue vi prego a guar- darle voi fino a nuovo avviso, mandandomene però una sotto fascia per la posta dei non franchi, subito che saranno in ordine. E questi sono i piaceri e i favori che io, secondo il mio costume, vi domando per questa volta, e i soliti incomodi che vi do. Il Giordani con molte premure non ho potuto ancora ricu- perarlo. Delle canzoni non dovete dubitare di averne da me anche più copie, subito che saranno stampate, se desidererete averne. Sono molto contento di vedervi questa volta un poco più quieto sopra la vostra passione. Di questa io non sarei capace, perchè il cuore, di cui voi mi parlate, è andato a spasso dopo tante esperienze d’uomini e di donne: ma non biasimo però chi è capace ancora di provarla e di amare da vero, anzi lo invidio e lo felicito, perchè l’amore, quantunque sia una pura illusione, ed abbia molti dolori, ha però un maggior numero di piaceri; e se fa molti danni, questi servono per pagare moltissimi diletti che ci procura. Sotto questo aspetto io approvo l’amore se bene non lo provo; ma quando poi esso ci dovesse fare infelici, non concederò mai che la ragione in un par vostro, e in qualunque