Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/960

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di bellissimi documenti, ma scritta con pochissima grazia, poiché quelli sono continuamente inseriti nel testo, cosa nojosissima per chi legge.- Non sò sé abbi veduto il Canzoniere che stampò esso Missirini.- Marsuzzi ha pubblicata la sua nuova tragedia il Caracalla, che è stata recitata al teatro Valle quest’Ottobre. Io era in campagna, e non la intesi, ma sento che non piacesse. L’aveva intesa declamare dall’Au- tore dalla Enrichetta Orfei, e non mi era piaciuta. La stampa poi ha confermata la generale opinione. Ciò prova che è ben grande la teme- rità di chi s’accinge a scriver tragedie dopo l’Alfieri. Ieri al giorno ricevei la tua carina, e questa mane (Domenica) ti rispondo subito, onde in questa ristrettezza di tempo non ho potuto consultare per te le opere di cui mi parli. Quest’altro ordinario ti ser- virò. Ti prego a continuare a scrivermi spesso ed a lungo, avendo a caro di trattenermi teco almeno per lettera, giacché non mi è dato di poterti abbracciare. Mi chiedi nuova del mio presente stato. Io ti rispondo, che quello della salute è ottimo avendomi la natura fornito di un ottimo temperamento, onde potessi sostenere più meglio il cat- tivo stato dell’animo. Per dirti una delle mie dolorose vicende, ti dirò che mi conviene essere in lite con mio Padre, che da Luglio in qua non contandomi forse più per figlio mi niega fin anche l’alimenti. Sette sentenze ho avute favorevoli da varii tribunali, che si formalizzano di quest’ingiusto operare, ma ancora non posso terminarla, e le mie circostanze non sono niente buone. Ma anche a ciò ci vuol pazienza. L’animo però non può non soffrirne. Addio caro Giacomo, amami, e ricordati del tuo Affmo Cugino G. Melchiorri

655. Di Enrichetta Dionigi Orfei.
[Roma 15 Dec.c 1824]

Pregiatissimo Sig.1' Conte Cosa avrà mai dovuto Ella giudicare di me, vedendomi corrispon- dere con ingrato silenzio alla Sua distinta cortesia d’inviarmi le bellis- sime odi da lei pubblicate? Dilegui la prego qualunque sinistra idea, nè ad altro voglia attribuire il ritardo de’ miei doveri, che a qualche non lieve incomodo di salute nei scorsi giorni sofferto.