Caro Amico. Dopo la mia ultima dei 22 Novembre, altis-
simo silenzio. Voi vi mostrate per verità un poco troppo avaro
dei vostri caratteri, e sebbene probabilmente in questo tempo
non avete avuto nulla da dirmi, pure un silenzio di tre mesi e
mezzo tra due amici è troppo lungo. Io intanto, sperando di
giorno in giorno qualche vostra parola, ho tardato fin qui a man-
darvi il compimento dell’associazione alle opere Giordani, che
sono paoli 8, per gli ultimi 2 volumi usciti, copie 2. Ve li spedi-
sco oggi per la posta. Voi mi farete cosa gratissima dandomi
nuove di voi, delle vostre occupazioni presenti, delle vostre
imprese. Avrò caro anche d’intendere da voi qualche notizia
di Giordani e di Vieusseux, ai quali nell’ultima vostra mi dice-
ste di avere spedita una mia lettera scrittavi in proposito loro.
Io spero che voi seguitiate a volermi bene, e che vorrete anche
ripetermelo qualche altra volta. Comandatemi, e credetemi sem-
pre con tutto il cuore
il vostro vero amico Leopardi.
Carissimo Sig.c Zio
Comincerei dal ringraziarla della sua lettera ultima, del motivo
che indusse Lei a scriverla, e del contenuto della medesima, ma
quanta ragione avrei di farlo, tanto impossibile mi sarebbe di
trovar nuove espressioni di gratitudine da usar con Lei, e però
lascio a parte questo luogo comune di tutte le lettere ch’io le
scrivo. Bensì mi corre l’obbligo di manifestare al Sig.e Mini-
stro d’Olanda la mia riconoscenza alla memoria e sollecitudine