Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/130

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mie opinioni non sieno fondate a ragione ma a qualche osserva- zione parziale, desidero che sia vero. Ho ben caro che le sia riuscita così grata la conoscenza del mio buon amico Papadopoli. Sarà difficile che quest’anno io possa intraprendere un viaggio così lungo come quello di Vene- zia. Sono sempre occupato dell’Enciclopedia, e m’ingegno di renderla un’opera più popolare che sia possibile, anche nello stile. - Ho sentito qui qualche straniero fare elogi smisurati delle Operette morali. Credo che se Ella ne manderà copie fuori d’Ita- lia, non saranno forse inutili. - So che a Roma il suo Petrarca è adottato da quei privati che danno lezioni di lingua e lettera- tura italiana ai tanti inglesi ec. che passano colà l’inverno. Ciò dovrebbe cagionare un buono spaccio di quell’opera presso i fore- stieri in Roma, se vi fosse chi sapesse coltivarlo. - Auguro di cuore a Lei ed alla sua famiglia una felice villeggiatura. Mille saluti a tutti i suoi; e pregandola a volermi bene, mi ripeto

Suo cordialis. amico e sre
Giacomo Leopardi
1128. Di Pietro Brighenti.
Bologna 24. Agosto 1827.

Caro Giacomo: Molto tempo fa, recandosi costì un certo sig.r Viviani di Vicenza, amico di Giordani, gli diedi una Lettera commendatizia per te. Gli aggiunsi un piego alla tua direzione, nel qual pure era un nuovo mio foglio frammezzo a due libretti della Bugami uno per te, l’altro per Giordani. Io non ne ho più avuto notizia, e solo, giorni sono, udii che la Bugami si doleva che ancora tu non avesti avuto que’ libretti. Pregoti dunque, mio cariss.0 a non saperti grave di scrivermi una linea che mi dia conto di questo affare. Ho un altro libretto da farti avere ed è del conte Pepoli. A momenti lo riceverai a mezzo Vieusseux. Ti prego, caro Giacomo, non dimenticarti al tutto di me, chè troppo crudele affanno mi daresti. Addio. La mia famiglia ti riverisce. Verrai più a Bologna? Temo di nò. il tuo P. Brighenti