Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/133

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motivi so di certo che mi avrà per iscusata se non fui sollecita nel darle le nostre nuove. Ella mi dice di continuarle la mia amicizia? Come far di meno considerando i tanti pregi de’ quali ella è adorna? Dico poi che se non vi fosse altro nodo per tenerci fermi in amicizia, vi è il più forte: quello cioè di non essere quasi mai felici; onde le nostre anime hanno bisogno di confortarsi l’una coll’altra per sopportare le molte disavventure, che ci vanno di tempo in tempo travagliando. Spero che cessato il caldo starà meglio de’ suoi occhi; nè Io spero sol- tanto, ma lo desidero vivamente. Sarà per me una vera consolazione il riceverne le buone novelle. Aggradisca i saluti di mio marito: mi comandi, e mi creda sempre Sua aff.ma Serva ed amica Antonietta Tommasini P. S. Saluti caramente il buon Giordani quando lo vedrà tornato da Pisa. Ottimo Signor Conte! L’elogio è reso alle stampe: Ella lo riceverà quanto prima. L’impulso più forte a pubblicarlo l’ho ricevuto da Lei, ch’io tengo in mio cuore responsabile della buona o mala accoglienza che otterrà nella repubblica delle lettere. Quando però Ella gli sia cor- tese d’approvazione e di protezione, vi entrerà impavido e sicuro. A Lei mi raccomando ed offero cordialmente. Il suo affmo S.r ed A.° Maestri

1131. A Pietro Brighenti.
Firenze 30 Agosto 1827.

Mio carissimo. Ebbi le Lue letlere e il piego da Viviani (ottimo giovane veramente): e non risposi allora, perchè lo scrivere mi dà propriamente pena. Giordani è tornato da Pisa; gli ho con- segnato l’esemplare mandato dalla Bugami per lui. Mi faresti un vero piacere, se facessi far le mie scuse alla Bugami per non averla ancora ringraziata; colpa della mia somma debolezza degli occhi. Il pacco di Stella, che tu fino dal 15 Luglio scrivesti a Giordani di avermi spedito pel mezzo Vieusseux, non è mai