Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/222

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la clemenza di questo clima, o che sin dal principio io mi sono avvezzato ad affrontare il freddo, e a non aver paura. La mia salute, grazie a Dio, è sempre passabile: i nervi mi tormentano, e nessun metodo mi vale per poter digerire: ma bisogna sop- portar qualche cosa, specialmente leggera, con una complessione come è la mia. Ancora non sono tornato nel mondo, cioè non ho ricominciato ad uscir la sera: ma spero di farlo presto. Ho poi in casa tante visite, che qualche volta mi annoiano. Anche qui tutti mi vogliono bene, e quelli che parrebbe dovessero guar- darmi con più gelosia (Rosini, Carmignani, ec.) sono i miei pane- giristi ed introduttori, e mi stanno sempre attorno. Mi ha fatto grandissimo piacere la nuova del Canonicato: spero in Dio che non saranno nati, e non nasceranno, nuovi ostacoli. Trovo poi ragionevolissimo ed ottimo il partito preso da Lei di concludere un accordo, non ostante la nullità dei diritti dell’avversario. Credo anch’io che il codicetto da Lei acquistato sia interes- sante. Ho proccurato d’informarmi circa l’edizioni degli Aldi, Giunti ec. Si trovano (non sono però comuni) de’ cataloghi bibliografici delle stampe de’ Manuzi, dei Giunti, dei Gioliti ec. in opere separate. Ma cataloghi manuali, e che particolar- mente indichino il prezzo di tali edizioni, nessuno me ne ha saputo nominare, e credo che in verità non si trovino, e che il prezzo di quelle stampe sia totalmente incerto e vario, secondo le città, i possessori, e i compratori. Il suo pensiero di riunire alla Libreria lo stanzino delle porcellane mi piace moltissimo: e a proposito della Libreria, so che il Ministro di Olanda (che mi è molto amico) ne parlò ultimamente in Firenze nella società di Vieusseux, con molte lodi. Mille e mille saluti, de’ più affettuosi e de’ più cordiali, a tutti. Le bacio teneramente la mano, e la prego a benedire

il suo amorosissimo figlio
Giacomo