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Di Paolina Leopardi. |
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[Recanati] Dalla Libreria 5 Marzo 28 |
Caro Muccio. Stavo già per iscriverti quando ho ricevuto il tuo
dono, e la tua lettera, delle quali due cose io ti ringrazio molto molto,
ma più dell’ultima, perchè da lungo tempo desiderata ed invocata. -
E il motivo per cui dovevo scriverti, si è per pregarti di una cosa la
quale amerei molto che non mi rifiutassi, tanto più che poi non dovrà
costarti che l’incomodo di una lettera. Il Conte Giuseppe Mammiani
(che abita in Sinigaglia) mi ha fatto pregare di farlo associare, per mezzo
tuo, alla Crestomazia, se va p[er] associazione, ovvero di fare in modo
che gliene pervenga una copia, per la quale egli pagherà quanto occorre.
Gli ho già risposto che sarà servito, ed ora spero che tu mi farai il
piacere di scrivere a Stella acciò gliela mandi. Se fosse possibile, o facile
che potesse arrivarne una copia anche in q.‘° angolo da noi abitato,
oh quanto di più amerei Stella! Ed io mi rallegro con lui e con te che
i tuoi lavori abbiano sì grande spaccio, da doversene moltiplicare le edi-
zioni in sì poco tempo; ma non me ne maraviglio però - Per quanto
tu sei ghiotto delle notizie di recanati, non io sarai mai tanto quanto lo
siamo noi delle tue, e pur troppo siamo ridotti ad esserne sempre in
astinenza. Come ti tratta la quaresima? io credo bene al solito, poi
che sempre la fai in un modo - Domani si attendono le bolle p[er]
il benefizio di Pietruccio, e domani istesso, se vengono, egli ne pren-
derà il possesso. La Politi seguita a Star molto male, e dubito che tu
non la vedrai più - Lo crederesti? Paolina Mazzagalli ci ha messo in
una paura terribile, e mi ha fatto provare quel dolore che io credevo
non dover mai provare per alcuno fuori di casa mia. La sua malattia
è stata i guanciali1 (di cui abbiamo avuto influenza), con flussione
orribile alla bocca o gola, che, impedendogli di prendere tutt’altro in
fuori del brodo, l’aveva ridotta in uno stato di debolezza spavente-
vole, e pericolosissimo. Ora, grazie a Dio, va migliorando. Se ti lamenti
di Carlo, lamentati pure, ma solo della sua pigrizia, e non mai del suo
poco amore per te. Poteva scriverti nella lettera di babbo, e non lo
fece; se volesse farlo qui, non potrebbe. Tutti ti abbracciano e ti salu-
tano, ed io ancora, raccomandandoti caldamente di non farmi fare una
cattiva figura con Mammiani - Quando scrivi a Giordani non dimen-
ticarmi. Ho sentito che le sue Opere sono proibite donec córrigantur.
E vero?