Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/224

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1229. Di Paolina Leopardi.
[Recanati] Dalla Libreria 5 Marzo 28

Caro Muccio. Stavo già per iscriverti quando ho ricevuto il tuo dono, e la tua lettera, delle quali due cose io ti ringrazio molto molto, ma più dell’ultima, perchè da lungo tempo desiderata ed invocata. - E il motivo per cui dovevo scriverti, si è per pregarti di una cosa la quale amerei molto che non mi rifiutassi, tanto più che poi non dovrà costarti che l’incomodo di una lettera. Il Conte Giuseppe Mammiani (che abita in Sinigaglia) mi ha fatto pregare di farlo associare, per mezzo tuo, alla Crestomazia, se va p[er] associazione, ovvero di fare in modo che gliene pervenga una copia, per la quale egli pagherà quanto occorre. Gli ho già risposto che sarà servito, ed ora spero che tu mi farai il piacere di scrivere a Stella acciò gliela mandi. Se fosse possibile, o facile che potesse arrivarne una copia anche in q.‘° angolo da noi abitato, oh quanto di più amerei Stella! Ed io mi rallegro con lui e con te che i tuoi lavori abbiano sì grande spaccio, da doversene moltiplicare le edi- zioni in sì poco tempo; ma non me ne maraviglio però - Per quanto tu sei ghiotto delle notizie di recanati, non io sarai mai tanto quanto lo siamo noi delle tue, e pur troppo siamo ridotti ad esserne sempre in astinenza. Come ti tratta la quaresima? io credo bene al solito, poi che sempre la fai in un modo - Domani si attendono le bolle p[er] il benefizio di Pietruccio, e domani istesso, se vengono, egli ne pren- derà il possesso. La Politi seguita a Star molto male, e dubito che tu non la vedrai più - Lo crederesti? Paolina Mazzagalli ci ha messo in una paura terribile, e mi ha fatto provare quel dolore che io credevo non dover mai provare per alcuno fuori di casa mia. La sua malattia è stata i guanciali1 (di cui abbiamo avuto influenza), con flussione orribile alla bocca o gola, che, impedendogli di prendere tutt’altro in fuori del brodo, l’aveva ridotta in uno stato di debolezza spavente- vole, e pericolosissimo. Ora, grazie a Dio, va migliorando. Se ti lamenti di Carlo, lamentati pure, ma solo della sua pigrizia, e non mai del suo poco amore per te. Poteva scriverti nella lettera di babbo, e non lo fece; se volesse farlo qui, non potrebbe. Tutti ti abbracciano e ti salu- tano, ed io ancora, raccomandandoti caldamente di non farmi fare una cattiva figura con Mammiani - Quando scrivi a Giordani non dimen- ticarmi. Ho sentito che le sue Opere sono proibite donec córrigantur. E vero?