Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/278

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Ho fatto vedere il suo libretto anche a Giordani, che lo ha lodato molto. Io gli ho lasciato supporre che quei testi fossero antichi, ed egli non ha trovato difficoltà a crederlo.1 Spero che a quest’ora Ella godrà la compagnia della famiglia Antici, la quale mi lusingo di rivedere anch’io quest’anno. Intanto la prego a rinnovarle i miei saluti cordiali. Dalle mie de’ 17 e de’ 24 Giugno avrà veduto che la mia salute presentemente, grazie al Signore, non è cattiva. E ben vero che mi bisogna una gran cura, per la gran facilità che ho di riscaldarmi: ma purch’io viva da poltrone e senza far nulla, sto sufficientemente bene. Mi ami, caro Papà, e mi continui le sue nuove, e quelle della Mamma e dei fratelli, che saluto coll’anima. Il suo amorosissimo Giacomo.

1299. Ad Antonio Fortunato Stella.
Firenze, 1 Luglio 1828.

Signore ed amico amatissimo, Ella ha fatto benissimo ad aver riguardo alla sua salute, e perciò a tralasciare il viaggio di Toscana, che con questo caldo avrebbe potuto incomodarla. Ma ciò non toglie che tutti i conoscenti di qui, come Vieusseux, Tommasèo, e principalmente io, non siamo dolenti di veder delusa la speranza che avevamo avuta di riabbracciarla, e di pas- sar qualche tempo con Lei. Io fin dal principio del mese scorso aveva pronta la Crestomazia poetica, lusingandomi di conse- gnargliela in presenza. Con questo medesimo ordinario la spe- disco per la posta (gratis) al signor Moratti, pregandolo d’inol- trarla subito a Lei. Vi manca la prefazione, per far la quale io aspettava di aver parlato seco, e veduto se Ella avesse avuto qualche osservazione in proposito. Ora aspetterò che Ella vegga il ms. e mi scriva se ha cosa alcuna che desideri accennata nella prefazione; poi la farò tosto e gliela manderò. La Crestomazia