1325. |
Ad Antonio Fortunato Stella. |
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Signore ed amico amatissimo, Alla cara sua de’ 25 giugno
risposi immediatamente,1 e collo stesso ordinario spedii per la
posta (gratis) al signor Moratti il manoscritto della Crestoma-
zia poetica, pregando il Moratti d’inoltrarglielo al più presto.
Vivo in molta sospensione non avendo da Lei alcun cenno dopo
quel tempo, e dubitando, non solo della sorte del ms. ma anche
dello stato della sua salute. Si compiaccia di dissipare i miei
dubbi, favorendomi di qualche riscontro, e pel restante mi
rimetto all’ultima mia della fine di giugno. L’abbraccio col-
l’anima.
1326. |
Di Antonietta e Giacomo Tommasini. |
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Bologna a 29. Luglio 1828 |
Caro Leopardi
Subito arrivata a Bologna vi do le nuove del mio viaggio le quali
sarebbero ottime, se io avessi avuto l’animo tranquillo. Ma pur troppo
io era così agitata per avere lasciato voi così mal concio di salute, che
ciò ha influito non poco a sconcertare la mia. Oh mio amico! voi igno-
rate le tante volte che frenai le lagrime per non affliggervi maggior-
mente vedendovi tanto sfortunato! Mio Dio! perchè non m’è dato di
togliere parte di quella poca salute che godo per farvene dono? Allora
mi terrei fortunata, perchè saprei di avere influito al ben essere d’un
uomo che per tanti titoli merita l’amore di tutti. Ma poiché questo
non m’è conceduto di fare non mi negate almeno di poter esservi utile
in altra maniera, col prestarvi que’ soccorsi che l’amicizia ha obbligo
e bisogno di prestare. Venite a Bologna: due camere saran pronte nella
casa d’un mio amico contigue alla mia; e così mio marito, che mal
potrebbe da lontano curarvi, sarebbe in grado di farlo. Egli mi assi-
cura che con pochi e blandi rimedi, adattati al vostro temperamento,