Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/405

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stato presso il pubblico, ove fossero stati da Lei descritti nell’Antolo- gia; sono tuttavia contento di questa perdita, giacché la sua cagione- vole salute, di cui Ella mi parla, e parlommi pure il Sig' Giobert,1 ne avrebbe scapitato. Veda di rinfrancarla, onde a maggiori lavori poter dare opera; Ella è dei pochi, che conservino viva la fiaccola dell’an- tica Letteratura in questa povera Italia, in cui vedo molti che vanno studicchiando, anzi leggendo, ma cose amene, facili, dilettevoli, e sono bolle di sapone, ma pochi che dopo aver pertinacemente data opera per ischiudersi i fonti dell’antico sapere, dei monumenti, delle storie, della critica applicata, etc. vogliano regalarci d’una nuova scoperta nel- l’umano scibile. Vedo negli studi italiani molta estensione, ma poca profondità; vedo molti che vorrebbero studiare, ma non fanno altro che leggere e cinguettare. Ella dunque si conservi. Che mi parla di studi? Sono Rettore di questa Università, e di pro- fessione moderato, indulgente verso la gioventù in tutto tranne che nello studio, che voglio sia serio. Ho degli invidiosi che vorrebbero il posto mio, ed io lo cederei, siccome già diedi le dimissioni, ma non furono accolte; ho dei Fanatici nei due sensi contrari che bisogna com- primere; ho pedanti che tribolano i giovani in menome cose; ed ho scioli che li divagano in inezie, non che altri che li vorrebbero igno- ranti. Eccole la mia situazione. In questo momento combatto contro tutti; forse qualche giornale sarà per esagerare l’odierna situazione del- l’Università. Ella sappia che io conservo la mia testa, e prova Le ne sia questa mia, che Le varrà pure di attestato di stima e di affezione, con cui mi pregio d’essere Dev.mo Serv.rc Peyron Torino 28 Marzo 1829.

1451. Di Adelaide Maestri.
[s.d., ma Parma, marzo-aprile 1829]

Mio Caro Leopardi. Quando sarà mai ch’io potrò scrivervi col- l’animo perfettamente tranquillo! La mia cara madre, la quale è però a quest’ora sufficientemente ristabilita in salute, è stata qui in Parma gravemente malata di un’Otitide con forti dolori. Quanta pena ho sof- ferto! quanto ho pianto! Appunto in quei giorni, tanto affannosi per