Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/458

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1498. Ad Antonietta Tommasini.
Recanati 23 Sett. [1829]

Vi ringrazio col cuore e quasi con lagrime, miei carissimi amici, Antonietta, Adelaide, Ferdinando, ottimi e desideratis- simi, della vostra amorosa dei 9. Vi prometto che, in caso di necessità, mi approfitterò delle vostre offerte: quanto al viag- gio non ci sono difficoltà. Lo stomaco, per un moderato uso che fo di purganti, mi travaglia un poco meno. Gli occhi al solito: perciò sono così breve. Salutate l’adorabile Tommasini. Addio carissimi. Vi amo quanto più posso amare, e vi sono grato quanto mai so essere. Il vostro Leopardi

1499. A Gian Pietro Vieusseux.
Recanati, li 25 settembre 1829.

Pregiatissimo Signore, Poiché la salute di mio fratello Gia- como non gli permette più nè di scrivere, nè di dettare, mi ha incaricato di riscontrare le sue pregiatissime dell’ 1 e 14 corrente, il che io faccio con gran piacere. E quanto a quella del i°, egli ha sentito molto dolore per quanto ella gli dice del suo male di nervi; e si duole ancora che nella sua lettera posteriore ella non abbia detto di esserne liberato, che è quanto egli ardente- mente desiderava. Le ricerche per ricuperare la sua lettera smar- rita sono state tutte inutili, ed egli compiange questa perdita infruttuosamente.1 Giacomo conviene nell’opinione di Giordani ch’ella abbia fatto molto bene di inserire nell 'Antologia l’articolo del Manuzzi, il quale a lui sembra scritto con molta chiarezza, ed anch’egli spera che questo varrà a procurare sempre più nuovi amatori alla sua Antologia, la quale ha bisogno (dic’egli) di articoli di Letteratura. Che il Manuzzi poi differisca nei principii da quelli