mi scrivete. Non vi sia grave, vi prego, di tornare a parlarmene,
lo sto al solito, ed ogni riga che scrivo mi costa sudor di san-
gue. Vi ringrazio mille volte e saluto teneramente tutti.
Se potessi intender presto la conclusione del libraio, l’avrei
ben caro.
Il vostro Leopardi.
1580. |
Di Giovanni Rosini. |
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A. Carmo
Un verso p[er] dirvi che il Boninsegni, giovine del Piatti ha un involti-
no p[er] voi, con entro il Marco Pacini:1 che vi prego leggere, e, se vi
fa qualche volta ridere, dirmi in compenso quali frasi cambiereste. -
La vostra lettera2 mi ha posto un po’ di malumore, pensando ch’è
tra i possibili, che non veniate: - ma, anche senza parlare del desi-
derio nostro, pensate che un inverno a Firenze, vi potrebbe esser fatale.
Ma intanto m’accorgo, che il verso è divenuto una pagina, e col pre-
sente periodo si passa alla seconda. - E stato qui Sinner per 2 giorni:
quasi sempre meco; e si è fatta lunga e spessa menzione di voi. - Gli
ho dato i vostri versi, che non aveva: sicché mi darete la nuova edizione.
- Salutate la Carlotta, e Giordani.
G. Rosini
P.S.
Non mandate nè date a nessuno il M. Pacini p[er]chè il Canto 5°
non si pubblica fino a Decembre. -
1581. |
A Monaldo Leopardi. |
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[Firenze, 23 Ottobre 1830] |
Mio caro Papà
Ella non mi conosce perfettamente se crede possibile che le
critiche mi dispiacciano, quando pure mi venissero da un nemi-