Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/524

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mi scrivete. Non vi sia grave, vi prego, di tornare a parlarmene, lo sto al solito, ed ogni riga che scrivo mi costa sudor di san- gue. Vi ringrazio mille volte e saluto teneramente tutti. Se potessi intender presto la conclusione del libraio, l’avrei ben caro. Il vostro Leopardi.

1580. Di Giovanni Rosini.
Pisa 15 Otbre 1830

A. Carmo Un verso p[er] dirvi che il Boninsegni, giovine del Piatti ha un involti- no p[er] voi, con entro il Marco Pacini:1 che vi prego leggere, e, se vi fa qualche volta ridere, dirmi in compenso quali frasi cambiereste. - La vostra lettera2 mi ha posto un po’ di malumore, pensando ch’è tra i possibili, che non veniate: - ma, anche senza parlare del desi- derio nostro, pensate che un inverno a Firenze, vi potrebbe esser fatale. Ma intanto m’accorgo, che il verso è divenuto una pagina, e col pre- sente periodo si passa alla seconda. - E stato qui Sinner per 2 giorni: quasi sempre meco; e si è fatta lunga e spessa menzione di voi. - Gli ho dato i vostri versi, che non aveva: sicché mi darete la nuova edizione.

  • Salutate la Carlotta, e Giordani.

G. Rosini P.S. Non mandate nè date a nessuno il M. Pacini p[er]chè il Canto 5° non si pubblica fino a Decembre. -

1581. A Monaldo Leopardi.
[Firenze, 23 Ottobre 1830]

Mio caro Papà Ella non mi conosce perfettamente se crede possibile che le critiche mi dispiacciano, quando pure mi venissero da un nemi-