a tutti i filologi francesi (degl’italiani non si parla, ed egli vive
a Parigi); e così dice di volermi trombettare p[er] tutta l’Eu-
ropa. Credo che non andrò più a Pisa, perchè mi annoia assai
quel travasamento. Se qualcuno di costà scrive a Melchiorri,
gli dica che mi mandi le firme o i nomi degli associati che ha
fatti, se non vuol che mi sieno inutili, essendo io sul punto di
farne uso. Da lui non so nulla. Addio addio. Abbraccio tutti.
15 Novembre.
1588. |
A Monaldo Leopardi. |
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Mio caro Papà. Parte per pigrizia, parte per economia, e per-
chè il mio albergatore dell’altra volta non ha quartiere per me,
ho rinunziato a Pisa quest’anno. Spero in Dio un buon inver-
no: ho fatto far qui nel mio quartiere un camminetto; e mi si
dà la bella combinazione che precisamente nel contorno di casa
mia ho 12 case di conoscenti e di amici dove passar delle ore.
Quando non potrò uscire, avrò gente che verrà a farmi compa-
gnia. La mia salute è più tollerabile del solito, o piuttosto, come
suole essere nelle stagioni medie e temperatissime. Abbraccio
tutti. Mi ami come io l’amo, e mi benedica.
4. Die.
1589. |
Di Carlotta Medici Lenzoni. |
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Sentendo da Rosini che non avete affatto abbandonata l’idea di
venire a Pisa, credo utile di prevenirvi, che qui accanto a me Lungo
l’Arno dal Geppini potete avere una buona camera con due Paoli al
giorno, e se volete anche il vitto, con circa 6 Paoli in tutto fra quar-