Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/528

Da Wikisource.

a tutti i filologi francesi (degl’italiani non si parla, ed egli vive a Parigi); e così dice di volermi trombettare p[er] tutta l’Eu- ropa. Credo che non andrò più a Pisa, perchè mi annoia assai quel travasamento. Se qualcuno di costà scrive a Melchiorri, gli dica che mi mandi le firme o i nomi degli associati che ha fatti, se non vuol che mi sieno inutili, essendo io sul punto di farne uso. Da lui non so nulla. Addio addio. Abbraccio tutti. 15 Novembre.

1588. A Monaldo Leopardi.
[Firenze, 4 Die. 1830]

Mio caro Papà. Parte per pigrizia, parte per economia, e per- chè il mio albergatore dell’altra volta non ha quartiere per me, ho rinunziato a Pisa quest’anno. Spero in Dio un buon inver- no: ho fatto far qui nel mio quartiere un camminetto; e mi si dà la bella combinazione che precisamente nel contorno di casa mia ho 12 case di conoscenti e di amici dove passar delle ore. Quando non potrò uscire, avrò gente che verrà a farmi compa- gnia. La mia salute è più tollerabile del solito, o piuttosto, come suole essere nelle stagioni medie e temperatissime. Abbraccio tutti. Mi ami come io l’amo, e mi benedica. 4. Die.

1589. Di Carlotta Medici Lenzoni.
Pisa 6 Xbre 1830

Sentendo da Rosini che non avete affatto abbandonata l’idea di venire a Pisa, credo utile di prevenirvi, che qui accanto a me Lungo l’Arno dal Geppini potete avere una buona camera con due Paoli al giorno, e se volete anche il vitto, con circa 6 Paoli in tutto fra quar-