Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/65

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1058. Di Adelaide e Ferdinando Maestri.
Bologna 15 Aprile 1827

Egregio Sig.' Conte Molte volte mi sono posta in animo di scriverle pregandola a darci sue nuove tanto desiderate da noi. Ma pur troppo accade più sovente che non vorremmo eli trovarci nella dura impossibilità di mettere ad effetto i desideri nostri, quantunque, considerati da lungi, sembrano facili ad eseguirsi. Non voglio tuttavia trattenerla con descrizioni spia- cevoli di ciò che mi ha tolto di scriverle. Le dirò che appena arrivati in Bologna, e non sono che tre giorni, abbiamo letta con grande sod- disfazione la lettera ch’Ella scrisse alla mia mamma, nella quale le piace ricordarsi di noi:1 il che ci è riuscito sommamente grato. Ma che posso mai dirle intorno al rincrescimento che proviamo perchè non si trovi qui Ella pure! Non passa giorno che noi non ricordiamo la sua dotta conversazione, i suoi modi gentili, e le bellissime cose che ci ha lette di verso e di prosa. Siamo invero tutti dolenti di questa sua assenza. A molti forse recherebbono sorpresa le mie parole conside- rando il breve tempo che io ebbi la fortuna di vederla. Ma certi affetti crescono non tanto in ragione del tempo, quanto dell’oggetto che li fa nascere. La sublime amicizia deriva da alta stima che si abbia del- l’ingegno e del cuore dell’amico, e questo affetto dolcissimo era forte- mente sentito da noi, molto prima che ci fosse dato di conoscerla di persona. Non deve dunque meravigliare se in pochi dì Ella ha saputo inspirarci tale affezione, a cui per altri non basterebbero gli anni. Oh ci sarebbe pure cosa gradita, sopra quello che possa dirsi, s’Ella tor- nasse in Bologna intanto che ci siamo noi pure. Resteremo qui ancora un mese. Nelle sue lettere dice che il freddo l’allontanò di Bologna. La tepida primavera, e questi colli ora ridenti devono, io spero, invi- tarla a ritornarvi, come tutti noi la invitiamo con vivo desiderio. Con- servi a sè la preziosa salute: a noi la sua benevolenza, e mi creda Sua Obblma ed aff.m" Serva ed Amica. Adelaide Maestri. La mammà m’incarica di riverirla distintamente, e non le scrive per averlo fatto quindici giorni sono.