Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/677

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cato eolie stampe il suo dramma Torquato Tasso, recitato di nuovo in Pisa con grandissimo successo. Se fate qualche uso del Giulio Africano, vi prego a farlo con- siderare come un lavoro affatto giovanile, lavoro fatto nello spazio di 6 soli mesi, in età di 17 anni (1815), subito dopo il Saggio sugli errori ec. che fu opera di 2 mesi. Ciò mi par necessario a scusare le infinite imperfezioni che vi si trovano, gli errori ec. II lavoro sui padri e sugli Storici ecclesiastici fu fatto ancor prima (1814-15), in 8 mesi. Addio, mio carissimo ed eccellente amico. Se mi scrivete, non vogliate essere così breve sullo stato vostro e sulle vostre intenzioni, come nella lettera ultima. Amatemi e credetemi fin ch’io vivo tutto vostro riconoscentissimo ed affettuosissimo amico G. Leopardi

1750. Di Giuseppe Melchiorri.
Roma 24. Maggio 1832.

Caro Giacomo. Con qualche fatica mi è riuscito di far inserire nel foglio di ieri il vro articoletto di giustificazione. Nulla però ho pagato mentre il dirett.6 Sig. Cavalletti a vro, e mio riguardo ha voluto inserirlo gra- tis. Eccovi adunque contento su di ciò, e tranquillo, benché chi cono- sceva voi, ed il vostro stile, non poteva dubitare che voi non foste l’autore di quel libro; poiché voi non avete mai trattato di quelle mate- rie, ed il vro stile è lontano da quello le mille miglia. Circa le ricerche alla Vaticana, di cui vi scrivono da Parigi, sarò da Mons. Mai, onde vedere di ottenere ciò che bramate. Per la colla- zione però dei codici di Plauto, voi sapete che quella biblioteca si chiude alla fine di Giugno, perciò io non potrò far altro che procurarvi la noti- zia de’ Codici; voi ne’ scriverete a Parigi, e di là potranno dare l’ordi- nazione. Basta, di tutto ciò ci sentiremo per lettera, prima della ria- pertura della bibl.a a 9mbre. Voi non mi dite nulla della vra salute, la quale pur sapete che mi