1842. |
Ad Antonio Ranieri. |
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Ranieri mio. Io prendo brodo e carne alle 5, e non perciò dige-
risco. Ma la perdita di tante mie microscopiche lettere non lascia
di essere una grande calamità. Addio, cor mio.
1843. |
Ad Antonio Ranieri. |
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Ranieri mio. Ma le lettere che imposto io di mia mano, e
che tu non ricevi? La tua malinconia mi affligge di conti-
nuo: quanto sospiro quel tempo ch’io ho potuto consolarti!
1844. |
Ad Antonio Ranieri. |
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Credimi, Ranieri mio, che questo nulla ch’io scrivo, è più
che il maximum del mio potere. Mio padre e i fratelli mi scri-
vono piangendo per non avere risposta nè nuove mie da 3 mesi;
e io non leggo intere le loro lettere. Tutto il giorno ti chiamo.
1845. |
Ad Adelaide Maestri. |
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[Firenze] 14 Marzo [1833] |
Mia cara Adelaide
Fate dell’acclusa ciò che vi piace; ma se volete ascoltare una
mia sincera e calda preghiera, non mi fate comparire per la prima