Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/789

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non avendo trovato quartiere a proposito, non ha giudicato d’in- commodarla; massimamente essendo egli in trattato di altri quar- tieri. Non iscrivo di mano propria per indisposizione d’occhi.

Tutto suo
Giacomo Leopardi

Martedì

1898. Di Giovan Battista Ferrari.
Palermo 16 Aprile 1835.

Stimatissimo Sig.r Conte Sono tenuto alle distinte gentilezze dell’ottimo Sig.r Marchese Gargallo, di aver ricevuta una carta da lei direttami per di lui mezzo; dalla quale vengo di rilevare ciò che ella si compiace indicarmi circa il distinto merito delle sue opere troppo ben conosciute ed encomiate dalla Repubblica Letteraria. Tostochè avrò ricevuto un nuovo carattere che per mio conto si sta operando, mi darò tutta la premura di farle conoscere i campioni per sua intelligenza con farle quelle onorate proposizioni equivalenti al suo distinto merito. Godo poi di sentire che ella non sia l’autore di quella insulsissima Confutazione di Botta,1 tanto contraria al merito dell’insigne autore della Storia della Guerra per l’indipendenza dell’America, e sicome mi vien detto che quest’opuscolo merita la pubblica indignazione, così per sola e mera curiosità ardisco di pregarla a procurarmene una copia, assicurandola che mi farebbe cosa oltremodo grata, se ciò fosse nel possibile. Mi onori de’ suoi grati comandi e mi creda sempre con tutta la stima D.V.S. Ob. D. Os. S.c Gio. Batta. Ferrari