Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/54

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De l’estinto monarca; il volto io miro

Di squallido pallor coperto, il sangue
Veggio grondar da lo squarciato petto,
Brandir la destra ignita spada, orrendo
L’acceso sguardo sfavillare... ah ferma...
T’arresta ombra fatale, il pianto mio
Se a placarti non val, del mio delitto
Questo mio cuor saprà ritrar vendetta.
Ei de la colpa la funesta immago
Farà presente ognora a gli occhi miei;
Ei di morte l’orror, de’ Numi l’ira
Ritrar saprà ne la smarrita mente
Ei lacerar co’ barbari rimorsi
A se stessa in orror l’alma infelice....
Implacabil destin!... Misero Prence!...
Sventurato Ibraimo!... Andiam si fugga
Da queste mura, e me raccolga amico
L’adusto Caffro, o la deserta arena
Del Libico confine, o la sassosa
Araba terra, o per lioni orrenda