Pagina:Leopardi - Paralipomeni della Batracomiomachia, Laterza, 1921.djvu/36

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26 i - versi


Verso 175. — «in Atene Eretteo». — Plutarco, Vita di Licurgo; Atenagora, Ambasciata per li cristiani, capo I; Esichio, voce Ἐρεχθεύς; Apollodoro, Biblioteca, libro III, ove si legge: «erittonio».

Ivi. — «...Chiamanti Elate molti altri». — Esichio, voce Ἐλάτης.

Verso 176. — «...di Trezenio». — Veggasi piú sopra la nota prima al verso 136.

Verso 176. — «...o d’Istmio». — Pindaro, Ode Olimpica XIII, verso 4 e seguente. I giuochi istmici e l’Istmo medesimo, ove era un tempio di Nettuno mentovato da Pausania, libro II, erano sacri a quel dio. «In eo (Isthmo) — dice Pomponio Mela, libro II, capo 3 — oppidum Cenchreae, fanum Neptuni, ludis, quos isthmicos vocant, celebre». Callimaco, nell’Inno a Delo nomina Cencri come luogo singolarmente sacro a Nettuno.

Verso 177. — «...I tessali Petreo Diconti». — Anche Pindaro, Ode Pitica IV, verso 246, dá questo nome a Nettuno.

Verso 178. — «...ed altri Onchestio». — In onore di Nettuno Onchestio celebravano i tebani una festa ricordata da Pausania, libro IX. Veggasi la nota seconda al verso 192.

Ivi. — «...ed altri pure Egeo ti noma». — Virgilio, Eneide, libro III, verso 73 e seguente:

Sacra mari colitur medio gratissima tellus
Nereidum matri et Neptuno Aegeo.

Licofrone, verso 135, chiama Nettuno Αἰγαιῶνα, e Pindaro, Ode Nemea V, verso 68 e seguente, dice che egli soventi volte recavasi all’Istmo, Αἰγᾶθεν, «da Ega». Veggansi il passo di Stazio nella nota prima al verso 192. Omero, Iliade, libro XIII, verso 20 e seguenti, e Odissea, libro V, verso 381; l’Inno a Nettuno ascritto al poeta stesso, verso 3; Strabone, libro VIII e IX, e Stefano il geografo.

Verso 179. — «...e Cinade». — Esichio, voce Κυνάδης.

Ivi. — «...e Fitalmio». — Il significato del nome Φυτάλμιος «Fitalmio» non è abbastanza certo. Esichio dice essere que-