Pagina:Leopardi - Puerili e abbozzi vari, Laterza, 1924.djvu/226

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II - VERSI FRAMMENTI E ABBOZZI Pur crudele è ne’ fatti. Io non so come uccidon le persone, e recan tanti disastri in ogni loco, e niente manco favellan come fosser della gente, come noi siam, che non fa danno altrui. IL PRIMO PASTORELLO S’avvien eh’ io lo riveggia, io vo’ far prova di chiedergli qualcosa. Or guata come tutte le pecorelle son disperse per téma del cavallo e del guerriero. l’altro Pon’ mente a quelle; io vo da questo lato. IL PRIMO PASTORELLO Bada a quella che fugge. l'altro Al tutto vuoisi fiaccare il collo: io pur l’ho giunta. IL PRIMO PASTORELLO Oh Dio Quell’agnella s’è fitta entro la macchia. Or venganela a trar chi n’avrà modo. l’altro Fa’cor, ch’io la riveggio. Ecco, vien fuora da per se stessa, e tutte son raccolte. LA PASTORELLA Uh! uh! che cosa è quel che va saltando? IL PRIMO PASTORELLO Un grillo, un grillo. Oh! s’io lo ritrovassi,