Pagina:Lettera sopra il canto de' pesci.djvu/5

Da Wikisource.
 
V
 


mento fingere una canzonetta di un cantante Rosignuolo per le nozze di una vezzosa Rosignuola, che non di un Carpione, che è un pesce muto, per le nozze di una Trota saporosa? In risposta alla mia interrogazione egli mi disse tante belle e nuove cose con tanta copia di erudizione, che l’accennarvene una parte sola sarà un diletto. In primo luogo mi assicurò, che i pesci non solamente hanno l’udito, come accordò dopo le sue dubitazioni il Ray Inglese, e provò infra molt’altri ultimamente nel 1743. all’Accademia di Parigi il Sig. Abbate Nolet, ma che hanno la voce, e il canto. Lasciamo stare i mostri marini, che fanno paura, come le Balene, le quali distendono la vociferazione e il rugghiamento a più miglia, conformemente al narrar del Wottono, del Zordragero, del Martensio: anzi pure lasciamo un incivil pesce ampio e corpacciuto, ch’era detto da’ Lacedemoni Ortragorisco, e grugnava come un porco, se si crede ad Appione. Scrive Mnaseo Patrense nel fiume Clitore aver albergato pesci di buona voce: Filostefano Cirenese familiar di Callimaco nell’Aorno fiume d’Arcadia asserisce certi pesci, detti dagli abitanti ποικιλίαι piciliæ, cioè macchiati, cantar come i nostri tordi. Veramente Pau-

A3