Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/193

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186 lettere d'una viaggiatrice

maginazione e nella memoria noi le ritrovammo, vivaci e limpide, come allora. Ma i nostri capelli neri cominciano a essere traversati da ciocche bianche: ma l’anima che si abbandona al sogno, sorride lietamente dei trent’anni trascorsi inutilmente, per distruggere questo potere profondo e ricco della fantasia. Così, tutto udimmo, in quel giorno così fragrante di rose e di garofani rosei, in fondo a quel giardino solingo, fra due o tre anime belle di arte e di pensiero, che ascoltavano: e udimmo quello che un anno fa, che ieri, è sgorgato dalla sua mente, fatta più semplice e più nobile, fatta più lucente e più fine, fatta di un ideale sempre più alto, sulla via del sentimento.

Caro a tutti i cuori italiani sarà, è, quello Stornello pisano, dove la magìa di quei canti campestri, tutta la magìa dei paesaggi toscani pare che vibri in dolce ritorno di armonia; dove corre, dentro, un fuoco di passione quasi depresso, quasi temperato e più fiammeggiante