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calcolo differenziale per le funzioni, ecc. 291

Vogliamo ora trasformare queste formole in altre, in cui compaiono esclusivamente la e le sue derivate. A tal fine si osservi che le successive derivate della si calcolano coi metodi del § 83, , pag. 278, dove è posto . Ricordando poi che il porre equivale a porre e che il porre equivale a scrivere e al posto di , si ottiene da (2) in virtù delle (1), (1)bis:

() varia generalmente dal secondo al terzo membro.

La prima di queste uguaglianze è un'altra forma del teorema della media. Ma mentre la formola del § 81 è ottenuta passando dal punto al punto mediante una spezzata coi lati paralleli agli assi (e senza supporre la continuità delle ), questa è ottenuta eseguendo tale passaggio con un segmento rettilineo (e supponendo continue).

Utile esercizio sarà di generalizzare in modo analogo le precedenti formole sia a funzioni di più che due variabili, sia alla formola e alla serie di Taylor, quando non ci si fermi già ai termini contenenti derivate seconde.


§ 87. — Massimi e minimi delle funzioni di due o più variabili.

) Lemma. Un trinomio omogeneo di 2° grado di due variabili mai contemporeaneamente nulle

è sempre differente da zero ed ha costantemente il segno di , o, ciò che è lo stesso, quello di , se . Può invece assumere valori di segno arbitrario se ; ed infine, se il trinomio non è identicamente nullo, esso ha costantemente il segno di o di , ma può annullarsi, quando

Infatti, se e allora e al trinomio, che vale può farsi assumere un segno qualunque, scegliendo per , valori di rango opportuno.