Pagina:Libro di sentenze, a cura di Giuseppe Manuzzi, Firenze, Tipografia del Vocabolario, 1863.djvu/22

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Levati lo tuo ornamento, che non è degno a uomo.

La tua nettezza debba1 essere ch’ella non sia odiata per troppa ornata.

Non si debba molto disdire a coloro che mostrano di montare più ad alto.

Ciascuno dee mettere lo suo intendimento alle cose, alle quali egli è convenevole.

Gli giovani debbono portare riverenza a’ vecchi, e intra loro amare, e, meglio ispronati, usare2 lo loro consiglio.

Non ci abbandoniamo agli pericoli sanza ragione, che maggiore follía non puote essere fatta.

La giovintudine è grande fievolezza del consiglio, perchè credono che lor convenga vivere come loro piace.

Gli giovani si debbono affaticare di cuore e di corpo; si ch’e’ loro insegnamenti vagliano e3 agli officii della loro città.

Non è niuno maggior guadagno, come di guardare quello che l’uomo ha.

Benivolenza4 è buona e guardatrice del suo signore.

Laida cosa, e molto da biasimare è5 di sottomettere la franchezza dell’anima nel servigio de’ diletti.

Coloro debbono essere tenuti valenti e di grande cuore, che han6 gittato all’a rieto lo torto, e non coloro che nol fanno.

Sono alcuni che credono montare nelle grandi dignità per loro rinomee, ma colui veramente ch’è di grande cuore, ama più d’essere prenze che parere.

Chi follemente corre alla battaglia per combattere co’ suoi nemici, somiglia le bestie salvatiche, e segue la loro folle fierezza.

  1. Il T. P. dee; e così quasi sempre.
  2. Il T. P. ansare
  3. Cioè ancora.
  4. Il T. P. benivoglienza.
  5. è, manca ai codici.
  6. han, manca ai codici.