Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/21

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dello strato suddetto si è di ritrovarsi al di sopra degli strati di lapillo vero, ossia del leggiero, cioè al disopra degli strati di lapillo di pomice, ciò che dimostra (conforme lo dimostra similmente l'alternamento degli strati di lapillo e di terra vegetabile) che il sotterramento del luogo, ossia l'altezza della montagna non è stata fatta da una, ma da reiterate e consecutive alluvioni; poiché se fosse ciò accaduto in una volta sola, questo strato di arena, come più pesante, si sarebbe precipitato il primo, ed occuperebbe ora il luogo più basso. Intanto io dico così; se le acque han sotterrato tutti gli altri luoghi, ne' quali si ritrova disposto il lapillo a strati; se questi debbon la loro origine alle acque, perché Pompei deve essere stato sotterrato da una pioggia di ceneri lanciate in aria dal Vesuvio, e non già dalle acque, se egli è coperto da lapilli, che formano uno strato assolutamente simile a tutti gli altri, per la genesi de' quali siamo costretti di confessare la via umida?

Un’altra dimostrazione dell’origine degli strati di lapillo, affatto simile a quello, che cuopre Pompei dalle alluvioni, la dobbiamo alle demolizioni di tanti edifizj, e de’ due gran conventi di S. Spirito, e di S. Francesco di Paola, che si eseguono attualmente in Napoli (Ottobre 1810), dirimpetto al Palazzo Reale. Tutto questo vasto spazio è fatto da strati di lapillo, composto da pezzetti di pomice e di lava, e quali strati alternano con altri di arena e di terra vegetabile. Gli strati di lapillo hanno la spessezza da tre a sei piedi, e la loro inclinazione segue quella del declivio della strada, che scende