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62 malmantile racquistato

38.
Poffar, dicea, che bella creatura!
Quell’ostessa davvero avea ragione;
Perch’ella è bella fuor d’ogni misura:
Per me non saprei darle eccezïone.
Capperi! può ben dir d’aver ventura
Quello a cui tocca così buon boccone;
Ma s’ella s’ha da vincer colla lancia,
Oggi è quando ci arrischio anch’io la pancia.
39.
O per tutt’oggi beccomi su moglie
Nobile, ricca e bella; o veramente
Vi lascio l’ossa. S’ella coglie, coglie;
Se no, a patire: o Cesare, o nïente.
Ciò detto, salta in campo, e un’asta toglie;
Intruppandosi là dov’ei già sente
Che appunto il re sollecita, e commette
Che pe’ primi si tirin le bruschette1.
40.
Come volontaroso Florïano,
Senza chieder licenza o cosa alcuna,
Si fece innanzi: e postovi la mano,
Di trarne la più lunga ebbe fortuna.
Poco dopo il Marchese di Soffiano
Simile a quella anch’egli ne trasse una;
Ond’essi, come pria fu destinato,
Furono i primi a correr lo steccato.

  1. St. 39 Buschette, o bruschette, sono fili di paglia di diversa lunghezza, con cui si tiran le sorti, così: Mettonsi perpendicolari fra le mani o fra due assi, in guisa che l’un de’ capi sia nascosto. Chi tira il più lungo o il più corto (secondo il pattovito), ha la sorte; gli altri si succedono nella sorte, secondo che il filo tirato da ognuno è più o meno lungo. (Nota transclusa da pagina 126)