Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/159

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iii - rime 153

xvi

[Morrebbe per lei con gioia.]


     Pien d’amari sospiri e di dolore,
pien di vari pensier, afflitto e mesto,
vo trapassando di mia vita il resto,
come piace a colui ch’è mio signore.
     E, seguendo Fortuna il suo tenore,
ho dubbio non venir a cosa presto,
che ará pietá chi è cagion di questo,
quand’io sarò di tante pene fòre.
     Cosí fra questi miei sospiri e pianti
nutrirò la mia vita, infin che a Cloto
e le suore parrá che ’l fil si schianti.
     Ma fa d’ogni dolore il mio cor voto,
se per morte ubbidisco a’ lumi santi,
ché mi fia vita esser da lei rimoto.