Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu/145

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iii - laudi 139

     Vinca la tua dolcezza ogni mio amaro,
allumini il tuo lume il mio oscuro;
sí che ’l tuo amor, che m’è sí dolce e caro,
mai da me non si parta nel futuro.
Poi che non fusti del tuo sangue avaro,
di questa grazia ancor non m’esser duro:
arda sempre il mio cor tuo dolce foco,
tanto che a poco a poco
altri che tu non resti nel mio petto.