Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu/354

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3. Rime sacre | Del Magnifico | Lorenzo de’ Medici | il Vecchio, | di Madonna | Lucrezia sua madre | e d’altri della stessa famiglia | raccolte e d’osservazioni corredate | Per Francesco Cionacci || Firenze. 1680. Una ristampa di quest’edizione divulgatissima fu fatta a «Bergamo, appresso Pietro Lancellotti, 1760».

4. Tutti i Trionfi | Carri, Mascherate | o canti Carnascialeschi | andati per Firenze, | dal tempo del Magnifico Lorenzo vecchio | de Medici; quando egli hebbero pri | ma cominciamento; | in questa edizione corretti, | con diversi Mss. collazionati, | delle loro varie lezioni arricchiti, | notabilmente accresciuti, | e co’ ritratti di ciascun Poeta adornati. || in Cosmopoli [Lucca], 1750. È la ristampa, ampliata e corretta, dell’edizione del Lasca (1559), dovuta alle cure dell’ab. Rinaldo Bracci, in due volumi.

5. Sonetti | del Burchiello, del Bellincione | ed altri Poeti Fiorentini, || Londra [Pisa o Lucca], 1757. Contiene, come la giuntina del 1568, di cui in parte è ristampa, il Simposio del Magnifico.

6. Poesie | del Magnifico | Lorenzo de’ Medici | in questa edizione nei luoghi mancanti e scorretti | compiute, e alla vera lezione ridotte. | S’aggiungono le Stanze in lode della Nen | cia, i Beoni, le Rime Spirituali e | altre Poesie inedite con alcune Me | morie attenenti alla sua Vita, Testimonianze ec. || Bergamo, 1763 | Appresso Pietro Lancellotti | con permissione.

È questa, per ordine cronologico, la piú notevole edizione delle poesie di Lor. de’ Medici dopo l’aldina del 1554. La vita di Lorenzo, come avverte l’editore (p. III), doveva essere scritta dall’ab. Bracci, e, morto lui, dal Serassi, ma, avendo questi in quattro anni consegnato soltanto le testimonianze, il catalogo delle opere e un brano appena della biografia, l’editore stesso dovette alla meglio compierla. Quanto al testo, il Lancellotti non si contentò di riprodurre l’aldina: fece collazionare questa edizione «con un testo a penna esistente nella libreria del sign. Apostolo Zeno, scritto di mano di un segretario di Lorenzo 4 anni dopo la sua morte», cioè con l’attuale cod. Marciano, e in fine diede un catalogo delle lezioni nuove introdottotte nel testo e di quelle che si potevano ancora introdurre. Per le Selve si giovò di alcune varianti, tolte dall’ab. Serassi ad un «ms. romano»1; la Nencia riscontrò «diligentemente con un Testo a penna della libreria Riccardiana (?)»;


  1. Probabilmente il Vat. 3219.