Pagina:Lucrezio e Fedro.djvu/60

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46 di Tito Lucrezio Lib. V.

     Suol di latte abbondar, perchè si volga
     Del nutrimento alle mammelle ogn’impeto:
     1205A’ fanciulli porgea cibo e ristoro
     La terra, il vapor veste, e letto il prato
     Di molli erbette tenere abbondante.
Ma ne’ rigidi verni il novo mondo
     Nè soverchi calor, nè tempestosi
     1210Venti eccitar potea; poichè ugualmente
     Cresce ogni cosa, e vigor prende e forza:
     Sicchè molto a ragion di madre il nome
     Pria la terra acquistossi, e giustamente
     Se ’l tiene ancor. Poich’ella stessa il germe
     1215Uman produsse, e quasi sparse in certo
     Tempo ogni altro animal, ch’ebro, e baccante
     Scorre pe’ monti, e per le selve; e tutte
     Creò le specie degli aerei augelli.
     Ma perchè qualche termine al suo parto
     1220Pur al fin si dovea, steril divenne,
     Quasi per troppa età donna impotente;
     Poichè del mondo stesso il tempo al fine
     Varia tutta l’essenza, e d’uno in altro
     Stato il tutto si cangia, e nulla dura
     1225Simile a se medesmo: il tutto altrove
     Fuggesi, il tutto muta, il tutto volge
     Natura. Conciossiachè altro divenga
     Putrido, e per vecchiezza egro e languente;
     Altro nasca all’incontro, e forza acquisti.