Pagina:Lucrezio e Fedro.djvu/95

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di Tito Lucrezio Lib. V. 81

     2150L’età nostra veder ciò, che s’oprasse
     In pria, se non se fin là, ’ve ne addita
     I vestigj ’l discorso. Or la cultura
     De’ campi, e l’alte rocche, e le robuste
     Mura, e le navi audaci, e le severe
     2155Leggi, l’armi, le vie, le vesti, e l’altre
     Cose a lor somiglianti, e tutte in somma
     Del viver le delizie, i dolci carmi,
     Le ingegnose pitture, e le Dedalee
     Statue, l’uso insegnonne, e dell’impigra
     2160Mente il discorso, il qual di passo in passo
     Sempre s’avanza. In cotal guisa adunque
     Trae fuor l’etade a poco a poco il tutto
     Dal bujo, in cui si giacque, e la ragione
     L’espon del giorno a’ luminosi raggi:
     2165Poichè far si vedea nota con l’arte
     L’una cosa dall’altra, infin che giunti
     Fur dell’umana industria al sommo giogo.

               di Tito Lucr. Caro T. II.    F