Pagina:Lucrezio e Fedro I.djvu/69

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di Tito Lucrezio Lib. I. 41

     Aggiunti, e variando ordine, e moto,
     1070Possan l’aria crear, l’acqua, e la terra;
     E che nel modo stesso ogni altra cosa
     Perda la propria essenza, e si trasformi.
     Ma forse mi dirai: Chiaro è, che il tutto
     Cresce da terra in aria, e vi si nutre;
     1075E se a’ debiti tempi anco non scende
     Pioggia, che irrighi alla gran madre il seno,
     E se vita, e calor non gli comparte
     Co’ suoi lucidi raggi ’l Sol cortese,
     Muojon le piante, gli animai, le biade:
     1080Anzi gli uomini stessi affatto privi
     D’arido pane, e d’umid’acqua, e vino
     Perdono il corpo, e con il corpo ancora
     Tutta da tutti i nervi, e tutte l’ossa
     Lor si scioglie la vita, e fugge l’alma.
     1085Essi dunque han ristoro, e nutrimento
     Da certo cibo; e pur da certo cibo
     Altri, ed altri animali, e d’altri corpi
     Similmente han ristoro e nutrimento:
     Ch’essendo molti primi semi e molti
     1090Comuni in molti modi a molti corpi
     Mescolati fra lor, forz’è, che il vitto
     Da varie cose varie cose prendano.
     E spesso anc’oltre a ciò non poco importa
     Con quai sian misti, come posti, e quali
     1095Movimenti fra lor diano, e ricevano;