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172 l’argentina e gli italiani


dell'amor di Patria. Hanno lottato contro ogni difficoltà con perseveranza e patriottismo per cercar di dare ai figli d'italiani un po' d'anima italiana. Sono riusciti? Questo esamineremo spassionatamente più avanti. Alla questione delle scuole italiane è legato il grave problema dei «figli d'italiani», che vivamente c'interessa, perchè rappresenta il problema dell'avvenire.

Per ora osserviamo che le scuole italiane di tutta la Repubblica Argentina sono frequentate solo da tremila e cinquecento bambini, debole cifra se si pensa al numero grande di italiani che vivono laggiù.

Così la scuola italiana non può avere una profonda e vasta influenza sulle generazioni che crescono; essa resta come un simbolo, più che come istituzione viva e vivificante; un simbolo per il quale lottano tanti patriotti generosi. Ma pure, anche se quelle scuole non dovessero avere altro risultato che questa santa lotta per l'italianità, non potrebbero dirsi inutili. Dove si lotta, sia pure perdendo, è segno che si vive. Tutto è meglio dell'indifferenza.

Ma nelle scuole, come disgraziatamente in quasi tutto quanto parte dalla iniziativa italiana, troviamo il segno d'una profonda divisione come un peccato originale. Ogni scuola fa da sè, come ogni società fa da sè.

Si è parlato qualche volta di unione, ma vi sono grandi interessi — non nostri questi — cui giova mantenere debole l'elemento italiano, e molte piccole ambizioni — nostre queste purtroppo — che si nutrono delle scissioni.

Chi sa, forse, che se dalla Patria — la quale con più affetto dovrebbe vigilare e proteggere i suoi figli — partisse la voce della concordia e dell'amore, non verrebbe ascoltata!

Se la Madre parlasse, chi sa!