Pagina:Luisa Anzoletti - Giovanni Prati, discorso tenuto nel Teatro Sociale la sera dell'11 novembre 1900 per invito della Società d'abbellimento di Trento, Milano 1901.djvu/31

Da Wikisource.

— 28 —


     E chi, evitato il nero
Tartaro, ancor respira,
Abbia in retaggio il libero
Pensier di chi morì.
     Seme di sangue provoca
Messe di brandi e d’ira.
Fatevi adulti, o pargoli,
Per vendicarci un dì.„

     Il guardian straniero
Dall’ardue rocche ascolta,
E le canzoni insolite
Lo stringono di gel;
     E il pian mirando e il torbido
Stuol degli spettri in volta,
Pensa le patrie roveri
E il nordico suo ciel.

     E sclama anch’ei: “Di meste
Larve simili è piena
Pur la mia landa ungarica
O il mio boemo suol;
     E a me, che schiavo indocile
Veglio l’altrui catena,
Pace l’avara tenebra
Nega e letizia il suol.

     O falco, che da queste
Turrite rupi inarchi
L’ali alla fuga, intendere
Potessi il mio desir!
     Ma se pur tanto d’aere
Sino al mio ciel tu varchi,
Di’ a’ figli miei che abborrano
In servitù perir.„